giovedì 4 dicembre 2014

Welcome Italia Spa.
Salve a tutti, un brevissimo articolo perché voglio condividere con voi una esperienza pessima avuta con la società Welcome Italia Spa. Con una delle mie attività, dopo promesse e insistenze di un commerciale, abbiamo deciso di affidare le nostre linee telefoniche e la nostra connessione internet a questa Azienda. Si presentano con grandi tecnologie tariffe e servizi favolosi. Ve la faccio breve: pessime infrastrutture telefoni che non prendo la linea audio devastante e tutto ciò senza possibilità di risoluzione con diversi vincoli contrattuali. Nessun vantaggio contrattuale (attualmente con Vodafone paghiamo  meno). Attenzione quando fate la portatilità su altro operatore perché comunque dovete fare la disdetta con lettera raccomandata. Loro non vi avvisano subito ma solo dopo che ti hanno mandato almeno altre tre o quattro fatture dello stesso importo di quando lo utilizzavi a pieno. Una volta che mandi la disdetta,e la devono recepire, allora ti mandano (DOPO  ANNI DI UTILIZZO) la richiesta di pagamento di 2500,00 se non restituisci telefoni e centralini che praticamente sono devastati e come è capitato a me li avevo buttati per disperazione. AMICI NON  AFFIDATEVI A QUESTA SOCIETA' LEGGETE I CONTRATTI BENE SEMPRE !!!! 

Welcome Italia Spa. Via di Montramito, 431, 55040 Massarosa LU www.welcomeitalia.it 

giovedì 24 luglio 2014

LA CRISI NON FINISCE QUI!! ESISTONO LE VIE DI USCITA?

Uso spesso dire che il giocattolo si è rotto. Mi piace molto questo modo di dire. Fino ad oggi abbiamo guardato al futuro giocando, e parlo degli ultimi decenni. Si è smesso di pianificare realmente , si è smesso di crescere veramente nei valori e verso le nuove necessità determinate dal cambiamento e dallo sviluppo. Una società che si è staccata dai dati di fatto, cosa inevitabile visto che tutto il mondo della produzione è sempre più teorico che pratico, sempre meno misurabile, sempre più opinabile. I centri di responsabilità si sono persi. Nessuno o pochi possono essere identificati come i responsabili di mancati risultati e altri magari che vogliono essere misurati vengono messi alla gogna perché gli vengono scaricate sopra   tutte le responsabilità. Insomma fatto sta che oggi la crisi avanza inesorabile. Troppi sono i quarantenni che non hanno  risparmio che a mala pena si sono stabilizzati nel lavoro. Già solo venti anni fa a 40 anni la famiglia media aveva sia reddito che risparmio, oggi ciò accade sempre meno. L'ammortizzatore sociale dei genitori, del nostro patrimonio familiare continua a dare supporto ma anche questo va verso l'esaurimento. La capacità di risparmio è sempre inferiore e ciò sta portando sempre più ad una diminuzione dei consumi. Imprenditori e liberi professionisti stanno mettendo sempre più la testa apposto verso il fisco, volenti o nolenti è cosi, le leggi lo impongono sempre più ed è anche elemento di civiltà. Il fisco vede pertanto che le entrate fiscali aumentano o meglio almeno si mantengono ma non tiene conto della continua perdita di reddito, per chi rimane sul mercato, per cui di capacità di spesa, e di perdita completa del redditto e della produzione di ricchezza per chi si ritira direttamente o ridimensiona le proprie visioni ed ambizioni così la sua attività. Peggio che mai chi de-localizza la sua attività all'estero e continua a vendere i propri prodotti e/o servizi in Italia. 
Riassumendo la crisi non è finita per niente perché:

1) Il lavoro richiede MENTALITA' e PROFESSIONALITA' diverse da quelle che la maggioranza delle perone hanno e offrono

2) Il buco economico cosi' prolungato crea  incapacità di risparmio, anzi spesso  consumo delle riserve, lasciando un vuoto importante da colmare.

3)  L'imposizione fiscale a regime totale, sopratutto sull'iniziativa privata, disintegrerà i piccoli fatturati (cosa devastante per l'Italia che ha il 70 % del suo Pil basato sulla  piccola/medio impresa).

Insomma, una volta era più facile tutto. Inserisco la scala di Maslow per approfondire il discorso e rasserenare tutti che la soluzione alla crisi esiste.

 Paradossalmente, ma è così, soddisfare i bisogni primari è più semplice che soddisfare l'auto-realizzazione. Nel passato il nesso di casualità tra cosa mi serviva e cosa dovevo fare per ottenerlo era molto più scontato perché i bisogni primari sono molto più tangibili. Un bisogno fisiologico ti spinge fortemente all'azione ti libera da seghe mentali, sempre paradossalmente non da spazio a depressione (perdita delle motivazioni, perdita di pressione verso lo scopo, introversione) o risolvi o muori. Non si fanno tante riunioni e tanti discorsi quando tu devi mangiare bere dormire, respirare, o ti attivi o ti attacchi al cazzo. Già nel 1950 si capivano tali cose, l'uomo per sua natura è orientato alla crescita la benessere al miglioramento. Attenzione però. Più ci si sposta dalle necessita primarie, più è facile perdere la bussola. Altro elemento dell'uomo è la sua natura irrazionale per cui la sua creatività ma anche la sua insicurezza. Per questo l'uomo si adopera a trovare schemi e metodi, per soddisfare la propria insicurezza. Tornado al punto, mettere in fila un processo che crea un metodo per fare l'orto è relativamente semplice, attenzione parlo di apprenderlo e rispettarlo non di costruirlo, ci sono voluti decenni per creare e collaudare i giusti processi. (l'orto vuole l'uomo morto, vero ma intesa come fatica ) . Cosa intendo? La fava viene a maturazione se segui determinate procedure così come la carota ecc. L'auto-realizzazione ??? quale è il processo giusto ??? Quando si chiude il ciclo??? Quale è il limite che stabilisce il grado di auto-realizzazione? Anche qui esistono processi chiari e definiti ma  tutto diventa veramente complesso e meno scontato di fare bene l'orto. Che nesso vuole avere tutto ciò con il titolo dell'articolo ?? La crisi non finirà mai fintanto che non capiremo che i livelli successivi di realizzazione dei bisogni hanno significato se sono legati a quelli basilari.  I figli di puttana dei Politicanti medi non si rendono nemmeno più conto che respirano e che sono degli esseri umani. Sono completamente fuori l'etica naturale. Anche a molti imprenditori e persone comuni  accade questo. Scollegare l'auto-realizzazione dal processo di bisogno crea solo sistemi che disintegrano l'economia. Le borse valori nascevano con lo scopo di dare un prezzo di scambio alle merci di dare valore partendo dalle piazze a dei prodotti, si sono trasformate poi in cosa??? Su questo non aggiungo altro. Il sistema bancario è nato con uno scopo preciso e oggi cosa è se non un telaio di filiali della BCE ecc. Tutto ciò è eticamente legato ai bisogni naturali??? Ho i miei dubbi. La crisi è sopratutto valoriale in tal senso, è sfuggito di mano il sistema naturale dei bisogni umani e in atto un cocktail  dove è difficile vedere luce. Inquinare producendo significa andare perfettamente contro i bisogni primari. A pensare che la produzione nasce dall'intenzione buona di migliorare la vita. Rubare soldi solo per se non lede gli altri, lede anzitutto se stessi perché l'auto-realizzazione non esisterà mai se il tuo scopo è fottere il prossimo a priori. Il fancazzismo   spietato di molti, è semplicemente uno stato di soddisfazione legato al fatto che i bisogni primari sono più che soddisfatti e che non c'è cultura di auto-realizzazione, nessun reato purché non sia solo un atteggiamento di incapacità per cui un non interesse legato a incapacità. Questi qui li vedi dal fatto che hanno come obbiettivo principale quello di criticare gli altri che fanno e realmente, loro fanno solo quello ROMPONO I COGLIONI. Cosa c'entra con la crisi?? Portali nel deserto questi qui, vediamo un po se sono comodi e critici o ritrovano le motivazioni primordiali ad alzare il culo.

Riassumo : LA CRISI E' ERRATA LETTURA DELLE SITUAZIONI CHE NASCE DAL MANCATO RISPETTO DELL'ETICA NATURALE E CHI PIU' E CHI MENO CI RIGUARDA TUTTI.

La crisi finirà, o perché saremo costretti a tornare a procacciare cibo come nell'antichità (ma non penso ciò accadrà) o perché si riqualificheranno le menti delle attuali e future generazioni rispetto all'etica naturale. Tutto ha un senso se è dichiarato a monte se ne è definito il processo e se porta dei risultati misurabili. Tutto ha un senso se realmente risponde alla domanda di utilità per più e non solo per se. Riusciremo tutti noi a riprendere in mano le cose per il verso giusto ??? Gli elementi ci sono tutti  ma ci vuole l'impegno della maggioranza, non bastano le chiacchiere come possono essere quelle che sto facendo anche io in questo piccolo articolo. Buon lavoro. 


martedì 8 luglio 2014

Vendere e comprare con Andrea Lucio Giulivi al tuo fianco..................

Vendere e comprare  con Andrea Lucio Giulivi al tuo fianco..................

Ciao, se stai leggendo questo articolo potresti rientrare nelle seguenti categorie :
a) Curioso del contenuto in generale.
b) Hai una  esigenza latente di acquistare e/o vendere.
c) Sei un concorrente e vuoi capire che combino.
d) Non ti interessa nulla di tutto ciò ma leggi in genere quello che ti capita sotto mano.

Bene chiunque tu sia per me sei un potenziale cliente per cui allarga gli occhi apri la mente e memorizza bene. Questo breve articolo, come faccio da sempre è per differenziarmi dalla massa e per cercare la tua attenzione perché so che quando avrai bisogno ti ricorderai di me e potrai così contattarmi. Cosa faccio ? Be questo dovresti saperlo ma nel caso tu non lo sappia ti ricordo che oltre a fare l'imprenditore nel settore del campo della intermediazioni immobiliare io sono l'agente immobiliare. Non dico un ma dico l' che fa una bella differenza. Negli ultimi 17 anni ho ben contribuito a portare questa figura professionale in Sabina ed oltre ad aver formato decine di persone alla professione, ho e contribuisco anche a qualificare la categoria attraverso decine di attività formative e di sviluppo per me  e per la  professione stessa. Quello che in questo caso però è al centro della mia attenzione sei tu. Ogni persona almeno una volta nella vita acquista una casa o almeno vorrebbe farlo e altrettanto ogni persona prima o poi dovrebbe trovarsi di fronte alla esigenza di vendere. In ogni caso se non dovessi essere te l'interessato è inevitabile che tu conosca qualcuno che rientri in quanto ho appena detto ed allora ecco perché devi avere bene a mente chi contattare. Ti do qui di seguito un po di motivi del perché prendere contatti con me:

1) Sono 17 anni che faccio questo lavoro con successo ma sempre con la stessa grinta del primo giorno, mi interessa veramente darti un valore aggiunto.

2) Non mi interessa affondare con te nei  problemi ma costruire insieme a te le giuste soluzioni, non ti sarò subalterno per cui ti sarò utile.

3) Non voglio per forza vendere la tua casa non voglio per forza che tu compri con me voglio solo capire con te se insieme possiamo darci valore.

4) Conosco il mercato nei numeri e nelle tendenze, quelle vere. Non lavoro su percezioni e malcomprensioni o fisime mentali bensì su dati reali.

5) So apprezzare e valorizzare ciò che ha valore, ciò che è unico lo rendo ancora più esclusivo.

6) Mi interessa portare risultato per me e per te questa è la base dell'accordo.

7) Le competenze del settore le erogo tutti i giorni, come vuole natura che sia le regalo anche ai competitors.

8) Mi muovo tramite il marchio più forte D'Europa nel settore. Mi servo degli strumenti più esclusivi del settore.

9) Investo quotidianamente sulla mia formazione personale e professionale.

10) Sono un essere umano che come te  capisce e comprende , rispetta le persone e i loro sacrifici questo prima di tutto. 

Per questi motivi  e sopratutto perché conoscerci di persona, conoscere le tue esigenze e il tuo immobile non costa nulla, per questo e non solo, se hai una esigenza specifica contattami presso una dei miei uffici
Tecnorete Passo Corese
Tecnocasa Osteria nuova
Tecnocasa Stimigliano
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338 7388372



mercoledì 2 luglio 2014


CRISI OK PARLIAMO DI COSE VERE...... LE IMPOSTE ..............................

Caro lettore, due premesse, 
1) ricordo che la caratteristica dei miei articoli è la semplicità e l'efficacia del contenuto per cui non mi dilungo troppo su giri e giretti e vado subito al punto.
2) Che quanto dirò non vuole assolutamente incentivare o condividere l'evasione fiscale ma è allo scopo di  fare solo un ragionamento su come il fisco aggi blocca la ripresa. 
Scrivo questo piccolo articolo sempre a scopo di riflessione e di ragionamento sopratutto perché stiamo vivendo un grave moneto di depressione ed è giusto di volta in volta analizzare un po tutte le cause.

La crisi, oltre che da tanti altri fattori, è iniziata nel 2006, quando grazie al decreto Bersani e alle manovre di Visco si è finalmente data una svolta al fenomeno evasione. Che controsenso scrivo? Parlo di inizio crisi e poi di vittoria verso l'evasione? Cosa significa?. 
Il miracolo Italiano del dopo guerra si è basato "anche" sulla evasione fiscale . Chi vuole mettere la testa sotto la sabbia e negare questa evidenza è assolutamente fuori strada e male interpreta la realtà. Cosa voglio dire ? Per semplificare il discorso comincio introducendo nell'articolo le aliquote delle imposte Americane:"

Le aliquote d'imposta
L'imposta è applicata sulla base di un'aliquota progressiva per scaglioni di reddito, che differisce a seconda del tipo di dichiarazione presentata. Per 2013 le aliquote applicate sono le seguenti.


Per i coniugi che hanno optato per il regime di tassazione congiunta e i vedovi/e:

Scaglioni di reddito (in USD)Aliquote di imposta
Fino a 17,850
10%
17,851 – 72,500
1,785 USD + 15% su reddito eccedente i 17,850 USD
72,501 – 146,400
9,982 USD + 25% su reddito eccedente i 72,501 USD
146,401 – 223,050
27,457.50 USD + 28% su reddito eccedente i 146.401 USD
223,051 – 398,350
49,919.50 USD + 33% su reddito eccedente i 223,051 USD
398,351 - 450,000
107,768 USD + 35% su reddito eccedente i 398,351 USD
oltre 450,001125,846 USD + 39% su reddito eccedente i 450,001 USD


Per i coniugi in regime di tassazione separata:


Scaglioni di reddito (in USD)Aliquote di imposta
Fino a 8,925
10%
8,926 – 36,250
892,50 USD + 15% su reddito eccedente gli 8,926 USD
36,251 – 73,200
4,991 USD + 25% su reddito eccedente i 36,251 USD
73,201 – 111,525
14,228.75 USD + 28% su reddito eccedente gli 73,201 USD
111,526 – 199,175
24,959.75 USD + 33% su reddito eccedente i 111,526 USD
199,176 - 225,000
53,884 USD + 35% su reddito eccedente i 199,176 USD
oltre 225,00162,923 USD + 39,6% su reddito eccedente i 225,001 USD

Per i singoli individui:


Scaglioni di reddito (in USD)Aliquote di imposta
Fino a 8,925
10%
8,926 – 36,250
892,50 USD + 15% su reddito eccedente gli 8,926 USD
36,251 – 87,850
4,991 USD + 25% su reddito eccedente i 36,251 USD
87,851 – 183,250
17,891 USD + 28% su reddito eccedente gli 87,851 USD
183,251 – 398,350
44,603.25 USD + 33% su reddito eccedente i 183,251 USD
398,351 - 400,000
115,586.25 USD + 35% su reddito eccedente i 398,351 USD
oltre 400,001116,163.75 USD + 39,6% su reddito eccedente i 400,001 USD
 Ok ora se hai letto e conosci invece la situazione Italiana già ci avviciniamo al concetto che voglio esprimere. Evadere è un reato e anche grave. Chi evade deve essere punito severamente e senza discussioni. Evadere significa togliere alla collettività, significa prendere da tutti e togliere a tutti. Potrei continuare per molto ma già siamo d'accordo che non si deve evadere. Ora dove è la verità e il punto di equilibrio in questo discorso. La verità è che la nostra imposizione è fuori luogo sopratutto perché passa attraverso doppie tassazioni quali ad esempio quelle di società e poi verso i soggetti che ne percepiscono utile e così creano reddito. Anche i lavoratori dipendenti, non sono sottoponibili a tali prelievi. Fino a che "girava un po di nero", sopratutto tra i piccoli si campava, ma ora "che non gira quasi più o presto non girerà più" non si ha più la convenienza a farsi prelevare gran parte dallo stato il quale poi ben poco offre indietro. E' vero qualcuno dice " In America la sanità è privata per questo pagano poco, poi si devono pagare l'assicurazione", premesso che a mio avviso la sanità deve essere assolutamente pubblica, ciò premesso chiedo a te lettore :" perché ti risulta che la santità in Italia sia così pubblica??" a me risulta che se non hai comunque una polizza sanitaria rischi di avere seri problemi. Per fare una risonanza magnetica nel pubblico rischi di attendere anche 3 mesi. Insomma sempre per essere diretti e chiari la crisi dipende anche dal fatto che dal 2006 ad oggi le maglie sulla evasione si sono strette e adesso si fanno veramente i conti con l'imposizione fiscale iniqua. La contribuzione  pressa intorno ad un ulteriore 21% ed  è vero che ci tornerà indietro "chissà" ma intanto si sottrae al potere di spesa e nasce dal reddito prodotto. E poi tutte le tasse  e le imposte indirette. Sempre per mantenere equilibrio bisogna essere obbiettivi e sottolineare che se tutti  pagassero le imposte e le tasse così come i contributi o li avessero sempre pagati, forse non saremmo così e questo è un'altro dato non negabile. Dobbiamo risolvere partendo dalla situazione attuale e la situazione attuale è che oltre 500 mila attività hanno chiuso negli ultimi 6 anni e chi il saldo tra aperte e chiuse è molto negativo e questo trend continua. Attività che chiudono significa perdita di posti di lavoro e minore capacità di spesa.
1) Non si può sostenere questo livello di imposizione. 
2) I redditi bassi soffrono più che mai la crisi.
3) I redditi alti non si creano perché il prelievo "sommando gli scaglioni " è improponibile.
Adesso le aliquote Italiane:
Se non faremo un reale cambio di direzione, che deve consistere nella revisione completa della imposizione dell'ordine di 10 punti a scaglione con la revisione degli scaglioni, allora sarà questo un'altro motivo di non ripresa. Non finirà il mondo, ma L'Italia cambierà faccia, ci saranno attività che potranno resistere e saranno solo attività con grandi volumi, ma il commercio medio "o continuerà a trovare soluzioni illegali" o rischierà di scomparire quasi totalmente. Burocrazia impossibile, da sempre proclamata la semplificazione mai messa in atto, tolglie metà del tempo che occorre  a produrre. 
Non è infinita la forza e il coraggio di chi vuole essere positivo e causativo. L'onestà è un valore che vuole reciprocità. Onesti devono essere i contribuenti, onesti devono essere gli amministratori e la politica. Non si può più sprecare e chiedere denaro ai cittadini, lo stato è una sovrastruttura che ha diritto alla sovranità perché gestisce gli interessi della collettività. Agli stessi genitori spetta la patria potestà sui figli ma se sono cattivi genitori i figli gli vengono tolti. Paghiamo e pagheremo, tutti dobbiamo pagare tutto ma lo stato non prenda più in giro chi vuole fare le cose fatte bene perché è troppo grave. Una volta si evadeva perché allo stesso tempo si rubava ora se non si deve evadere non si deve più rubare. Chiacchiere di un cittadino che lavora 12 ore al giorno e vive molto da vicino la realtà. 

sabato 28 giugno 2014

la crisi. Come si esce dalla crisi?

La crisi, questa parola ormai è nelle nostre menti fissa e anche nei fatti, non si può negare. Cosa è la crisi e quanto è grande la crisi? La crisi è tanto grande quanto non avere le  soluzioni per uscirne. Non avere soluzioni significa non aver capito cosa è accaduto e cosa sta accadendo o meglio significa subire gli effetti e non capire le cause. 

1) Siamo in crisi perché non abbiamo ancora capito che per uscire dalla crisi bisogna cambiare.

La parola cambiamento da sempre è scomoda per tutti perché:

1) Cambiare significa rompere gli schemi
2) Cambiare significa rimboccarsi veramente le maniche.
3) Cambiare significa troppo spesso dare veramente spazio alla democrazia.
4) Cambiare significa fare scelte impopolari 

Il giocattolo Italiano si è rotto. Tutto ha una fine e così anche il meccanismo dei debiti e degli sprechi legato al clientelismo e al Lobbismo sono in pieno atto ma vanno veramente verso la fine dei giochi. Perché vanno verso la fine dei giochi ? Perché pur se ancora in pieno svolgimento, i rilanci in tal senso non portano più i riflessi sufficienti affinché la plebe sia soddisfatta e pertanto domabile. Il fallimento è alle porte.

per uscire dalla crisi abbiamo due strade:

1) Fallire seriamente 
2) Cambiare tutto.

Cominciamo a capire nella pratica cosa è che dobbiamo cambiare. Per cambiare i grandi sistemi, bisogna cambiare partendo dai piccoli sistemi perché sono quelli più naturali dove il valore umano ha più sostanza ed essenza. Sono le persone che cambiano il mondo non i poteri di pochi. In realtà ciò non accade molto spesso ma non è negabile che sono più forti un miliardo di persone che 300 milioni. Non voglio però perdere il filo del discorso e rimanere sul punto. Quali sono i piccoli sistemi? I Piccoli sistemi sono le amministrazioni comunali e così poi a salire. I Piccoli sistemi sono i gruppi si persone associate che si riconoscono in valori forti non vendibili. I valori hanno senso se si trasformano in fatti coerenti e in conseguenti risultati che danno forma alla teoria valoriale. Prendiamo ad esame un valore tanto proclamato da tanti quali ad esempio la 
TRASPARENZA.

Quando una amministrazione è trasparente?? Solo le azioni definiscono la credibilità, pertanto il primo elemento di trasparenza è comunicare ai propri cittadini in maniera semplice continuativa e reale  di quante entrate dispone il comune di quali uscite di spesa corrente vive e di quante ne deve sostenere , spiegando e CONDIVIDENDO, con il maggior numero di persone interessate la sorte del proprio paese. TRASPARENZA è informare costantemente i cittadini delle strategie in atto CONDIVIDENDO con il maggior numero di persone le stesse strategie attraverso il consenso e il dissenso. Come si può pretendere che una società cresca, oggi più che mai, senza passare attraverso un vero scambio ???? E' troppo primitivo pensare di proclamare valore senza assumersi la responsabilità di muovere azioni coerenti verso risultati tangibili. Ti starai chiedendo cosa centro questo con la risoluzione della crisi ? C'entra tantissimo (fermo restando che è un primo elemento di tanti altri) perché oggi occorre la forza di tutti, nessuno escluso per cambiare direzione alle cose. E' troppo complesso e presuntuoso pensare di avere le soluzioni per tutti rimanendo appollaiati sul trespolo senza comunicare veramente costantemente e apertamente con tutti. 

Il primo passo per uscire dalla crisi è smetterla di non essere veramente trasparenti e di utilizzare l'ignoranza come leva per non fare nulla. L'ignoranza va combattuta e diminuita dando conoscenza. La libertà vera la democrazia vera è questa, mettere in campo mezzi per dare l'opportunità a tutti di fare qualche cosa per tutti.

Ho conosciuto una società nata a maggioranza pubblica che in 6 anni ha accumulato 9 milioni di debiti tra sprechi e mazzette. Una volta rilevata da alcuni privati in soli 2 anni ha risanato il debito ed è andata in utile. Non voglio assolutamente sostenere che tutto debba andare in mano ai privati ma voglio solo trasferire che dalla crisi saremmo già fuori se:

ELIMINASSIMO GLI SPRECHI DEI MANGIATORI INUTILI LE FILIERE LUNGHE NON PRODUTTIVE, GLI ENTI INUTILI!!!!

Le tasse nel loro complesso sono assurde lo sanno tutti per tutti, dipendenti e liberi professionisti pensionati e pure per le casalinghe. I servizi sono veramente scadenti anche questo non è negabile.
CAMBIARE CAMBIARE E CAMBIARE

La politica non lo farà mai è definitivamente assodato. Cambiamo noi, cambiamo i piccoli sistemi e questo sarà il primo vero passo concreto verso l'uscita dalla crisi. Ma veramente vogliamo pensare che non sia possibile mettere in ordine gli sprechi e le teste?? Io penso fermamente che da ogni singolo possa veramente nascere una maggiore responsabilità ed una maggiore efficacia nel trattare gli argomenti. 

Stiamo facendo e producendo troppo e male!!! Anche questo genera crisi:


RIQUALIFICARE RIQUALIFICARE E RIQUALIFICARE  

Abbiamo troppo di tutto e l'affanno alla produzione in genere ha devastato la qualità, sia essa intesa nei prodotti sia essa intesa nei servizi. Questo vale nel pubblico e nel privato. Le case sono già tante i metri cubi di cemento non ne parliamo. Fogne, strade, arredi urbani, tutto difettoso. Edifici vecchi ormai ruderi, ferro, materiali inquinanti, luoghi e paesaggi infestati di schifo generale,  dobbiamo riqualificare e  ciò significherà iniziare il cambiamento per dare impulso al lavoro. Cosa si fa dopo una guerra? Si raccolgono i pezzi e si comincia meglio di come era prima. Quanti si sentono professionisti di qualche cosa e non lo sono, quanti, in ogni settore hanno perso l'identità della loro stessa professione. L'attenzione alla riqualificazione animerà nuovamente il senso di qualità. Più un luogo è curato più tutti lo cureranno, più in un ambito si respirano regole più tutti saranno propensi a rispettarle. Più in una società c'è esempio più tutti vorranno dare esempio. Dobbiamo riqualificare le teste, nostre e sopratutto di chi mandiamo ad amministrarci e a governarci.

La crisi si risolve capendo che ciò che abbiamo fatto fino a ieri va cambiato proprio perché fino ad un certo punto è potuto esistere ed è dovuto esistere ma oggi non più. L'uomo è fatto così, crea e distrugge allo stesso tempo ma la storia ci dice che l'evoluzione c'è sempre stata, almeno fino a quando lo stesso pianeta terra non dovesse decidere di far terminare l'essere umano. In attesa della eventuale fine del pianeta che spero sia lontano di qualche milione di anni, propongo a tutti di cambiare e uscire da questa crisi che se così interpretata già non esiste ma se alla stessa maniera non così letta, ci porterà veramente in un profondo baratro dal quale si uscirà solo per via di qualche strada molto molto molto più complessa e dolorosa.


martedì 27 maggio 2014

Andrea Lucio: Le elezioni sono finite ora si lavora per la Sabin...

Andrea Lucio: Le elezioni sono finite ora si lavora per la Sabin...: Le elezioni sono finite ora si lavora per la Sabina. Cari amici, le lezioni amministrative ed Europee hanno avuto luogo. Come era giusto ...
Le elezioni sono finite ora si lavora per la Sabina.
Cari amici, le lezioni amministrative ed Europee hanno avuto luogo. Come era giusto  accadesse si sono svolte le relative campagna elettorali, più o meno costruttive più o meno aggressive, diverse da comune in comune. le cose, come sempre,  si sono svolte e il voto ha dato i suoi risultati.
E' doveroso fare i complimenti ai vincitori di ogni comune Sabino per essere stati scelti a rappresentare e ad amministrare. E' doveroso altresì fare i complimenti anche a tutti coloro che hanno perso e che solo in parte potranno rappresentare i loro territori. 
Ciò premesso ora la parola d'ordine per tutti:
-cittadini
-imprese
-associazioni
-amministrazioni
-maggioranze e minoranze
la parola d'ordine deve essere :

COLLABORAZIONE.
Tutti dovranno dedicarsi e dare, in relazione al proprio ruolo, ciò che potranno dare per la nostra Sabina. Nessuno si dovrà tirare indietro tutti dovremmo essere determinati verso la buona e sana gestione del Brand Sabina.
Naturalmente nessuno potrà pretendere che tutto ciò che ognuno dirà potrà essere preso in considerazione, è normalissimo che quando si collabora in molta eterogeneità, non tutti le idee possono essere messe in campo. Se si tiene però in considerazione una seconda parola d'ordine allora tutto si semplifica, la seconda parola d'ordine è:

SABINA.
Se tutti iniziassimo a guardare più avanti del nostro naso, capiremmo  che le scelte strategiche vanno fatte oltre il territorio limitrofo del singolo Comune. Siamo troppi e troppo piccoli e il territorio è perfettamente omogeneo e infatti ci riconoscono come Sabina non come singolo comune. Bisogna capire nell'ambito del territorio complessivo cosa ogni singolo comune può dare. Esagero e faccio un esempio per rendere l'idea. E' inutile fare una zona artigianale a Cottanello anzichè a Mompeo. Abbiamo già fatto il polo a Fara In Sabina o c'è già una zona artigianale significativa a Poggio Mirteto. Concentrare le potenzialità per far vivere bene i nuclei e non devastare il territorio risponde al concetto di Sabina. Mettere in atto i famosi piani intercomunali , non è follia, è solo rispetto del lavoro degli operatori degli uffici tecnici, delle ditte edili, dei privati, e sopratutto della gestione del territorio. Faccio sempre un esempio per rendere l'idea, che significato ha ristrutturare in maniera diversa il  centro storico  di Casaprota a quello di Montebuono?? Che significato ha avere arredi urbani differenti. Ma poi scusate, la forza dei gruppi di acquisto è data proprio dalla quantità di materiali che si acquistano e allora dico un'altra cavolata, ma se tutti i comune fossero legati veramente dalla parola Sabina e si coordinassero per una piano serio di efficentamento energetico, quanto per un piano di Banda larga ecc avrebbero più forza uniti o da solo Salisano??? 
La parola d'ordine è Sabina.
Un trasporto unico Sabino eviterebbe parte dello spopolamento dei centri secondari alle stazioni e alle vie di comunicazione. 
Il web va verso il 5.0, intorno al 2020 ci arriveremo ed  eccolo è dietro l'angolo. Tramite tali sistemi già oggi nell'area del 3.0 la Sabina potrebbe essere veramente promossa!!!!
Il Tevere, Il Farfa, I sentieri, Tancia, le campagne tutte, i centri storici, i prodotti tipici, lo sport e il tempo libero e tanto altro sono il brand Sabina. Non si può ragionare da soli, non si può ragionare strategicamente e per il futuro senza rispondere sempre alla domanda :"
E' funzionale alla Sabina?" 
Occorrono però altre due parole d'ordine:
CULTURA
MENTALITA'
Queste due parole legano molto. Cultura non è solo titolo di studio "anche se il titolo è un buon punto di partenza" cultura è coltivare qualche cosa è capirlo conoscerlo esplorarlo fino in fondo. La cultura, senza la giusta mentalità diventa addirittura introversione,  (presunzione del conoscere che se non messa a disposizione "open source" affinchè chi più capace possa trasformarla in cose concrete, allora anch'essa è fine a se stessa. 
Ecco perché COLLABORAZIONE, SABINA, CULTURA, MENTALITA' , non possono prescindere l'una dall'altra. Potrei fare un libro su questi argomenti ma non mi piace dilungarmi ore in semplice articoletto che ha lo scopo di aumentare solo un po' la consapevolezza.

Sabina territorio unico che va gestito in maniera unica attraverso la collaborazione di tutti e attraverso un grande salto di cultura e mentalità.




sabato 26 aprile 2014


Cambia il mondo e deve cambiare anche il modo di amministrare.

Le condizioni politico ed economiche sono cambiate e così anche le condizioni  nelle quali si trovano le Amministrazioni Comunali a lavorare.
Le riforme degli ultimi anni che hanno coinvolto gli Enti Locali, hanno generato anche un profondo mutamento gestionale per coloro che ricoprono il delicato ruolo di Amministratori.
Amministrare non significa più solo pianificare e programmare per il territorio, poiché ad ogni Ente Locale è conferita una potestà tributaria, in funzione della quale dovrebbe corrispondere una riduzione della centralità dello Stato.
Le autonomie locali dunque dispongono di autonomi poteri, funzioni e responsabilità, tra le quali quella di reperire le risorse economiche necessarie per finanziare le spese.
Tale necessità si giustifica con la riduzione dei trasferimenti da parte degli Enti sovraordinati (Stato e Regioni); questo implica una diversa organizzazione dell'Ente, proprio in funzione del reperimento di provvidenze finanziarie, volte a garantire i fondamentali servizi alla persona, da sempre assicurati dai Comuni.
Una così profonda innovazione strutturale a carico degli Enti Locali induce gli Amministratori ad attuare un modus operandi completamente diverso rispetto al passato,  prevedendo altresì competenze specialistiche al passo con i tempi. 
Un buon amministratore dovrà disporre dunque dei mezzi e delle conoscenze adeguate, nonché di collaboratori sempre in grado di reperire nuove risorse; dovrà cimentarsi al meglio nella ricerca di finanziamenti europei, statali e regionali; 
dovrà mostrare elasticità e capacità progettuali, ponendosi sempre l'obiettivo di ridurre i costi in ogni singola fase del percorso amministrativo, il quale sempre più si avvicina ad un processo produttivo dove  devono essere analizzate la contabilità interne, dove devono essere individuati i centri di costo non produttivi e così ottimizzati.
Se verrà data piena attuazione al progetto del federalismo fiscale, si assisterà ad una sempre più drastica riduzione dei trasferimenti erariali, per conferire spazio invece alla voce relativa ad entrate autonome dell'Ente Locale.
Occorre quindi puntare tutte le attenzioni sulla efficace gestione delle entrate tributarie, per compensare così il trasferimento di minori risorse, da parte dello Stato.
Bisogna mettere in atto un nuovo indirizzo strategico di reperimento di nuove forme di finanziamento. Muta così il ruolo del servizio finanziario, che non potrà basare gli obiettivi del bilancio di previsione sui trasferimenti statali, con la conseguente attesa di erogazione degli stessi in tempi lunghissimi e con non poche tensioni di cassa.
E' indispensabile dare corso ad una nuova programmazione finanziaria, che permette di pianificare gli interventi per scongiurare il sistema  di anticipazione di cassa.
Bisogna quindi analizzare nuove forme di finanziamento e nuove politiche per le tariffe. Occorrerà attivare così un processo di coinvolgimento di risorse provenienti da imprenditori e privati cittadini nell'ambito dei servizi locali.
Si deve guardare nella prospettiva di procedere ad esternalizzare i servizi, attraverso accordi di programma, con obiettivi mirati a raggiungere una gestione delle risorse disponibili in termini di efficacia ed efficienza.
Non dimentichiamo che a seguito di una grave recessione economica in atto si è assistito al crollo delle borse mondiali; coloro che hanno condotto una gestione delle finanze in modo, per così dire "troppo creativo", ora sono costretti a ridimensionare le loro strategie e ad invitare tutti alla massima prudenza.
Alla luce di tutto questo si può ben comprendere che  I Sindaci devono cambiare completamente l'impostazione gestionale dell'Ente; 
devono assumere un'ottica imprenditoriale, mentre ai dirigenti compete la gestione dei servizi pubblici in modo assolutamente innovativo, fondata su un'altrettanto innovativa forma di progettazione.


I Sindaci in un contesto così complesso ed in costante evoluzione, si trovano invece ad avere vincoli, che impediscono di compiere investimenti, perché quand'anche ci fossero risorse disponibili, esse non possono essere utilizzate. 

Detto ciò, prepariamoci sin da ora meglio di quanto fatto, che il futuro arriva velocemente e farsi trovare impreparati farà si che come accade nei mercati liberi e veloci, se non sei pronto rimani alla finestra. La differenza fondamentale è che se rimane alla finestra un imprenditore al massimo " e non è poco" salta lui e chi è con lui, se rimane alla finestra un comune fa saltare tanti bravi cittadini che invece avendo democraticamente scelto i suoi amministratori si trovano in parte fregati.
Fare oggi ciò che si è fatto ieri non va più bene, la crisi è difficile se non si comprende che crisi è cambiamento. Cambiare è fatica ma è un dovere soprattutto dei nuovi amministratori.  
In bocca al lupo ai posteri e buon lavoro!!!! 


martedì 22 aprile 2014

Fara in Sabina e Montelibretti si vende e si compra con noi ……………………………..
Salve a tutti, sono Giulivi Andrea Lucio, ho 38 anni e faccio l’agente immobiliare nonché l’imprenditore nel campo dell’intermediazione immobiliare da 17 anni.
Insieme ai miei soci, abbiamo deciso con grande soddisfazione di dominare il nostro mercato di riferimento attraverso il primo, il più grande e il più importante Franchising immobiliare Europeo. Lavoriamo nelle nostre zone attraverso i marchi Tecnorete e Tecnocasa.
Oggi ti voglio parlare brevemente ed in maniera efficace, del perché continuiamo ad avere successo e in particolare del perché vendere e comprare  tramite il nostro punto vendita Tecnorete di Passo Corese.

1      1)  Siamo nati mediatori e continuiamo a fare i mediatori.
Molti nostri competitor, privi di visioni e di metodo con l’avvento della crisi hanno subito perso la bussola rispetto il core businness e rispetto al posizionamento di mercato.
 Hanno cominciato così ad inventarsi società multi servizi, interesse particolare per il cliente acquirente, insomma tutte formule che con la natura del mediatore non hanno nulla a che vedere.
Noi abbiamo sempre avuto progetti chiari, visioni chiare e soprattutto processo scomposto e misurato sempre in miglioramento ed evoluzione.
Per questo siamo rimasti mediatori, persone che seguono le linee di mercato che hanno il ruolo di non favorire ne una ne l’altra parte e che permettono

AL VENDITORE DI VENDERE (RISOLVERE IL PROBLEMA).

ALL'ACQUIRENTE DI COMPRARE (NON PRENDERE FREGATURE).

2    2)  Siamo gli unici ad avere una struttura ben definita.
Dal Franchisor al Franchisee dallo scambio di rete allo scambio dei soci fino a passare per tutti i livelli della rete marketing e vendita.
Da noi le cose non si fanno a caso.
 I clienti vengono immessi in un processo incredibilmente misurato. Va da se che abbiamo venditori in target e acquirenti in target.
-La nostra struttura e in particolare l’ufficio Tecnorete di Passo Corese si muove su dei valori precisi imprescindibili che hanno come risultato
 -la conclusione di contratti vantaggiosi per il venditore che risolve.
 -l’acquirente che non prende fregature (prezzi sballati).
 -noi lavoriamo generando ricchezza nella qualità del servizio erogato e nel senso stretto dell’economia.

Noi non siamo per tutti però il nostro Brand è un Brand preciso
  1.   Lavoriamo tantissimo per portare un venditore in target e aiutarlo a risolvere.
  2.       Investiamo tantissimo nel marketing e nella pubblicità
  3.       Investiamo tantissimo nella formazione.
  4.        Ci accolliamo decenni di disastri fatti da privati, da tecnici, da notai, da culture terribili e spesso ne   subiamo anche le conseguenze, visto che siamo noi a mettere la faccia con il cliente acquirente.
  5.      Lavoriamo tantissimo per seminare informazioni giuste e indirizzare il mercato nella giusta direzione.
  6.   Lavoriamo tantissimo per filtrare acquirenti in target, acquirenti che possono realmente acquistare, acquirenti che vogliono realmente acquistare.
  7.     Ci carichiamo di gravi problemi familiari legati ai rapporti devastati  tra parenti, tra vicini, tra moglie e marito.
  8.    Non conosciamo sabati liberi e la nostra testa deve essere sempre e dico sempre accesa verso l’eterno perché dobbiamo vendere la tua casa, perché dobbiamo proporti quella giusta.
  9.      Ci prendiamo le fisime dei tuoi tecnici amici che vengono fuori all'ultimo momento e che di una cosa da risolvere creano 40 problemi.
  10.    Dobbiamo generare entusiasmo tutte le mattine perché altrimenti sprofonderemo in un secondo.

Bene noi siamo “il commercio del commercio” Il nostro marketing non conosce limiti, inbound outbound, tradizionale e web, ma il nostro vero Brand è quello di dimostrare ai nostri clienti che non siamo passivi a loro e che per questo li aiutiamo veramente.
Il nostro è un gruppo forte, attivo, aggredisce non subisce ne i cambiamenti di mercato ne le mal comprensioni dei clienti.
Educato capisce ma poi agisce!!!!!!

Con noi per vendere, con noi per acquistare, con noi per costruire il tuo futuro autonomamente !!!!!
Fara In Sabina e Montelibretti ma anche tutta la Sabina in genere con gli altri punti vendita Tecnocasa!!!
Tecnorete Studio Cures srl, via servilia 38 Passo Corese (RI) Fara in Sabina.

Per info: rihs2°tecnorete.it, andreagiulivi1976°tiscali.it. 0765486760, 3387388372.
Conclusione:
1) Si vende con noi perché la casa te la vendiamo!


2) Si compra con noi perché compri la casa giusta e al prezzo giusto!!!

lunedì 31 marzo 2014

Perché bisogna lavorare bene sul Tevere.
La Sabina e tutte la grandi città si sono sempre sviluppate vicino importanti corsi di acqua. Storicamente le motivazioni erano molteplici e visto lo scopo dell’articolo, è inutile ricordarle, basta aver studiato un po’ di storia e tutto torna. Oggi perché il Tevere, soprattutto in Sabina è una risorsa che da un lato và tutelata e dall’altro va valorizzata??
  • a)      La valle del Tevere è bella. Flora e fauna sono quasi uniche.
  • b)      Esiste già una riserva naturale La Tevere/Farfa che per nulla dire è un luogo riconosciuto.
  • c)       Le nostre stazioni ferroviarie, non possono essere valorizzate solo per i pendolari ma essendo collegate con l’aereoporto e con la capitale, devono essere considerate anche come turistiche. Più che considerate, devono essere rese turistiche.
  • d)      Poggio Mirteto scalo è il primo approdo, ma tutto si può continuare avanti fino a Magliano Sabina.
  • e)      Perché esiste la possibilità di riqualificare vecchi sentieri e raggiungere così mano mano tutti e dico tutti i centri Sabini.
  • f)       Perché, quando ci sono le strutture adeguate all’ambiente, si possono organizzare eventi di ogni tipo, eventi puliti, legati all’ambiente al tempo libero alla vacanza e anche allo sport.
  • g)      Associazioni sportive, culturali, esperti del turismo, produttori di prodotti tipici, vini, olio ecc potrebbero cooperare per generare economia e lavoro compatibile con l’ambiente.
  • h)      Il valore del nostro territorio crescerebbe subito per via di un vero valore aggiunto simile.


Non dobbiamo trasformare la Sabina in un dormitorio di persone povere e prive di ogni cultura. Il fenomeno è già in accadimento per molti aspetti. Onore ai poveri sempre e aiuto massimo a loro ma i poveri si aiutano soprattutto se ci sono persone benestanti, se c’è cultura e soprattutto lavoro. Insomma vi posso garantire che troppe sono le persone che ormai cercano di risiedere in Sabina perché il costo della vita è inferiore alla capitale. Una zona che attrae troppo per orientamento di vantaggio e non per orientamento di scopo non è destinata ad evolversi. Il Tevere è una delle cose su cui puntare. Certo prima ancora ci sono le strade il decoro e i servizi ma pensiamo anche al Tevere.

venerdì 28 marzo 2014


COME SCEGLIERE IL TUO AMMINISTRATORE LOCALE.
Sicuramente più di me nel corso della tua vita ti sarai chiesto mille volte perché scegliere un candidato anziché un altro e ti sarai fatto anche delle idee fondate su un metodo per capire bene quali sono le caratteristiche che deve avere.
In questo breve articolo  butto giù quelle che sono le mie idee in merito a quali sono le 10 caratteristiche che dovrebbe avere un buon amministratore per essere scelto e per amministrare con successo.

  • 1  Non deve esse un bugiardo, deve avere un vero interesse sociale, propensione alla crescita e al miglioramento del territorio verso il quale si riferisce.


  • 2    Non si deve sentire il salvatore dell’umanità.


  • 3  Non deve fare promesse irraggiungibili ma deve creare delle tendenze verso delle idee e dei cambiamenti difficili, purche utili.


  • 4   Non deve temere di perdere perché la democrazia vuole che l’altra parte non è un avversario ma l’alternativa. Parlando di gestione di una comunità la più grande irresponsabilità è la generazione di faide di parte che a priori danneggiano tutti.



  • 5    Avere capacità di sintesi, cioè capacita di estrapolare dalla confusione soluzioni concrete e fattive.


  • 6    Deve decidere sempre per il maggior numero di persone. La ricerca di soluzioni, per singolo argomento, che soddisfino tutti, è vicino all’ impossibile. Andare bene a tutti significa non andare bene per nessuno.



  • 7  Comunicare costantemente con i cittadini al fine di mediare le esigenze popolari con le possibilità amministrative. I programmi devono essere redatti e anche modificati sulla base delle esigenze delle persone mai precostituiti e serviti come tali.


  • 8     Non porsi mai sopra le righe e ricordare sempre che essendo stato  scelto deve mantenere alcune responsabilità, tra le quali la cortesia e l’ascolto.



  • 9   Deve avere forza e coraggio di affrontare anche temi scomodi, un amministratore deve essere determinato, alla fine una decisione la deve prendere.


  • 10  Deve darsi da fare deve avere energia. La puntualità agli impegni presi, l’organizzazione e il suo rispetto ne sono gli indicatori.


Ci sono sicuramente altre caratteristiche che saltano a mente le quali essendo così importanti  nemmeno andreabbero menzionate. Ad esempio parlare di onestà e correttezza sembra essere indispensabile ma per quanto mi riguarda se si deve sottolineare ciò siamo messi male in partenza. Vero è che il dramma politico e amministrativo Italiano alla fine è sempre o quasi sempre stato legato alla mancanza di valori così elementari ma basilari.
Io i miei amministratori li vorrei cosi.

lunedì 24 marzo 2014

Lavorare, come si fa oggi ??? Da dove partire?? 6 correttivi fondamentali.

Caro lettore, oggi trovare lavoro è veramente una scommessa. Le aziende sono sfiduciate nell’inserire nuovo personale, il costo del lavoro, l’incertezza del mercato, la paura di non riscuotere soldi rendono sempre più complesso l’introduzione al mondo del lavoro.
Lo stato non ne parliamo, devi essere un privilegiato vero.
Quei pochi che hanno da darti lavoro, approfittano della situazione per spremerti come l’uva nel torchio.
Mandi curriculum ovunque e nessuno risponde, fai qualche colloquio e nessuno ti fa sapere più nulla.
Il buio è completo.
Peggio ancora quando sei anche laureato, la tua famiglia ha fatto sacrifici veri, te non di meno per arrivare alla conclusione degli studi e poi ……………… solo incertezze e pochi riscontri.
La politica ci racconta che lo stato farà per il lavoro, che darà garanzie, che che che che e intanto gli anni passano e la disoccupazione giovanile è al 42%.
Detto ciò, per non dire molto altro, cosa puoi fare per trovare lavoro ????????????
 FISSATI A MENTE QUESTI 6 CORRETTIVI.
-Parti dall’ottimismo e fissa l’attenzione sul 58% di opportunità !!!!!

-Chiarisciti subito che il mondo del lavoro è cambiato, anticipa i tempi !!!!

-Chiarisciti bene cosa vuoi fare, quale sono le tue ambizioni professionali cosa puoi dare te al lavoro non cosa devono dare a te!!!!

-Costruisci un curriculum che parli di te in termini veri che risalti rispetto alla massa.

-Accertati che hai appreso come trasformare le conoscenze in competenze cioè ma che hai imparato ad imparare.

-Togliti dalla testa il concetto di diritti e garanzie (lecite che dovrai avere ma tu toglile dalla testa) fissa l’attenzione sui doveri.
La fortuna e la felicità si creano, sono un percorso di vita condotto e causato da noi stessi. Se tutti, nessuno escluso, ragionassimo un po’ più in questa maniera, il 42% di disoccupazione passerebbe al 20% e presto cambierebbero anche i maiali che fino ad oggi ci hanno governato e in molti casi ancora ci governano.
Per approfondire gratuitamente scrivi una mail a andreagiulivi1976 tiscali.it raccoglieremo la tua adesione per i prossimi workshop gratuiti sull’introduzione al lavoro.
Forza e coraggio per affrontare i tuoi obbiettivi e trovare lavoro .

Giulivi Andrea Lucio

venerdì 21 marzo 2014



Vuoi vendere casa, vuoi vendere al prezzo massimo?? Leggi l’articolo sarai illuminato.

Caro cliente, ti scrivo per aiutarti a capire come agire e perché agire se hai un idea di vendere la tua casa o una delle tue case.
Ti faccio delle premesse semplici e chiare.
Il 2008 è stato l’anno con il maggior numero di compravendite in Italia e con i prezzi più alti in assoluto.
Senza fare un analisi del perché e del per come, per rimanere sul tema, il 2013 ha registrato su scala nazionale un meno 52% sul numero di compravendite rispetto al 2008 a fronte di un ribasso effettivo di prezzi reale del 30%.
Le provincie hanno perso anche di più, un po’ meno le grandi città soprattutto nei centri più importanti. Il trend delle compravendite dovrebbe riprendere in quest’anno almeno rispetto al numero ma a fronte di ulteriori ribassi di prezzo.
Il potere di acquisto delle famiglie è inferiore a quello del 1995 e le case sono ancora sovra stimate, non sempre, ma in molti casi si.
Come puoi vendere oggi a tanto????? Ti rispondo subito così ci leviamo il pensiero.
Puoi vendere a tanto rispetto a quanto hai comprato solo se hai acquistato prima del 2000 con le vecchie lire, diversamente è praticamente impossibile.
Detto ciò oggi devi vendere solo se hai un reale bisogno di cambiamento!!!!!
Ripeto reale bisogno di cambiamento!!!
 Cambiamento, e non solo bisogno economico.
Se poi hai un bisogno economico allora non devi esitare, conosciamo fin troppe famiglie che sono andate definitivamente nel baratro in attesa di fantomatiche riprese che non sono arrivate ne arriveranno, se non con molta calma e negli anni successivi.
Vendi male compri bene, hai una casa di troppo e non vivi più bene? Vendi e vivi bene.  Hai un mutuo che ti strozza? Leva il mutuo e vai in affitto che l’orgoglio e la speranza ti tolgono il futuro.
La casa è un affare sempre, è un investimento comunque, ma le basi sono cambiate.
Le tasse sulla casa sono alte e anche gli impegni gestionali che crea.
Abbiamo conosciuto e incontriamo famiglie benestanti ma insoddisfatte perché depresse dalle troppe proprietà pur se conquistate con tanti sacrifici.
Riqualificazione del patrimonio è la soluzione.
Gli immobili anche come tutto il mondo che va veloce sono sempre più una specie di bene di consumo. Cosa significa??? Le nuove tecnologie, le nuove sensibilità ecologiche e del risparmio energetico nonché legate alla sicurezza e ai patti internazionali stanno portando spesso ad essere considerati dei ruderi immobili edificati solamente 50 anni fa!!!
Anche il cemento è troppo, lo sfruttamento del suolo sarà sempre inferiore, il futuro è nel riqualificare.

Giulivi Andrea Lucio.