Cambia il mondo e deve cambiare anche il modo di amministrare.
Le condizioni politico ed economiche sono cambiate e così anche le condizioni nelle quali si trovano le Amministrazioni Comunali a lavorare.
Le riforme degli ultimi anni che hanno coinvolto gli Enti Locali, hanno generato anche un profondo mutamento gestionale per coloro che ricoprono il delicato ruolo di Amministratori.
Amministrare non significa più solo pianificare e programmare per il territorio, poiché ad ogni Ente Locale è conferita una potestà tributaria, in funzione della quale dovrebbe corrispondere una riduzione della centralità dello Stato.
Le autonomie locali dunque dispongono di autonomi poteri, funzioni e responsabilità, tra le quali quella di reperire le risorse economiche necessarie per finanziare le spese.
Tale necessità si giustifica con la riduzione dei trasferimenti da parte degli Enti sovraordinati (Stato e Regioni); questo implica una diversa organizzazione dell'Ente, proprio in funzione del reperimento di provvidenze finanziarie, volte a garantire i fondamentali servizi alla persona, da sempre assicurati dai Comuni.
Una così profonda innovazione strutturale a carico degli Enti Locali induce gli Amministratori ad attuare un modus operandi completamente diverso rispetto al passato, prevedendo altresì competenze specialistiche al passo con i tempi.
Un buon amministratore dovrà disporre dunque dei mezzi e delle conoscenze adeguate, nonché di collaboratori sempre in grado di reperire nuove risorse; dovrà cimentarsi al meglio nella ricerca di finanziamenti europei, statali e regionali;
dovrà mostrare elasticità e capacità progettuali, ponendosi sempre l'obiettivo di ridurre i costi in ogni singola fase del percorso amministrativo, il quale sempre più si avvicina ad un processo produttivo dove devono essere analizzate la contabilità interne, dove devono essere individuati i centri di costo non produttivi e così ottimizzati.
Se verrà data piena attuazione al progetto del federalismo fiscale, si assisterà ad una sempre più drastica riduzione dei trasferimenti erariali, per conferire spazio invece alla voce relativa ad entrate autonome dell'Ente Locale.
Occorre quindi puntare tutte le attenzioni sulla efficace gestione delle entrate tributarie, per compensare così il trasferimento di minori risorse, da parte dello Stato.
Bisogna mettere in atto un nuovo indirizzo strategico di reperimento di nuove forme di finanziamento. Muta così il ruolo del servizio finanziario, che non potrà basare gli obiettivi del bilancio di previsione sui trasferimenti statali, con la conseguente attesa di erogazione degli stessi in tempi lunghissimi e con non poche tensioni di cassa.
E' indispensabile dare corso ad una nuova programmazione finanziaria, che permette di pianificare gli interventi per scongiurare il sistema di anticipazione di cassa.
Bisogna quindi analizzare nuove forme di finanziamento e nuove politiche per le tariffe. Occorrerà attivare così un processo di coinvolgimento di risorse provenienti da imprenditori e privati cittadini nell'ambito dei servizi locali.
Si deve guardare nella prospettiva di procedere ad esternalizzare i servizi, attraverso accordi di programma, con obiettivi mirati a raggiungere una gestione delle risorse disponibili in termini di efficacia ed efficienza.
Non dimentichiamo che a seguito di una grave recessione economica in atto si è assistito al crollo delle borse mondiali; coloro che hanno condotto una gestione delle finanze in modo, per così dire "troppo creativo", ora sono costretti a ridimensionare le loro strategie e ad invitare tutti alla massima prudenza.
Alla luce di tutto questo si può ben comprendere che I Sindaci devono cambiare completamente l'impostazione gestionale dell'Ente;
devono assumere un'ottica imprenditoriale, mentre ai dirigenti compete la gestione dei servizi pubblici in modo assolutamente innovativo, fondata su un'altrettanto innovativa forma di progettazione.
I Sindaci in un contesto così complesso ed in costante evoluzione, si trovano invece ad avere vincoli, che impediscono di compiere investimenti, perché quand'anche ci fossero risorse disponibili, esse non possono essere utilizzate.
Detto ciò, prepariamoci sin da ora meglio di quanto fatto, che il futuro arriva velocemente e farsi trovare impreparati farà si che come accade nei mercati liberi e veloci, se non sei pronto rimani alla finestra. La differenza fondamentale è che se rimane alla finestra un imprenditore al massimo " e non è poco" salta lui e chi è con lui, se rimane alla finestra un comune fa saltare tanti bravi cittadini che invece avendo democraticamente scelto i suoi amministratori si trovano in parte fregati.
Fare oggi ciò che si è fatto ieri non va più bene, la crisi è difficile se non si comprende che crisi è cambiamento. Cambiare è fatica ma è un dovere soprattutto dei nuovi amministratori.
In bocca al lupo ai posteri e buon lavoro!!!!