martedì 5 maggio 2020

Corsa alla campagna e ai borghi il mercato immobiliare ne beneficerà


Antico casaletto con terreno in Sabina
                                                                                                                                    
E così, non tutti i mali vengono per nuocere, almeno ovunque. Nell'immobiliare, già nei momenti di pandemia piena, si percepivano alcuni cenni di interesse verso le campa
gne e i borghi, adesso si prevede una vera e propria ondata di persone. Da sempre, vivere fuori città,  ha avuto un proprio target di clienti, pur se , principalmente per seconde case. Questa pandemia e tutto ciò che ha comportato, sta  dando vita a seri intenti delle famiglie di dirigersi verso la vita dei campi e nei borghi. La minore densità abitativa, la maggiore qualità dell'aria, sono dei fattori che limitano molto la trasmissione del virus. La possibilità di avere degli spazi ampi dove muoversi e vivere la propria vita familiare, anche in momenti di particolari restrizioni si è rivelato un grandissimo vantaggio. E' innegabile che chi in questi mesi di lockdown, si è trovato nei paesi e nelle campagne ha potuto comunque muoversi di più e meglio di milioni di Italiani, intrappolati nel cemento. Alcuni gruppi facebook, hanno documentato come le famiglie fossero attive nei loro giardini e terreni, moltissimi i forni accesi, moltissime le persone prese nel curare i loro fiori e le loro piante. Molti bambini hanno potuto fare le loro capanne, le loro casette immaginarie, le mamme e molti papà si sono dedicati alla cucina e gli orti hanno avuto tante attenzioni in più. Albe e tramonti bellissimi e attività fisica entro tutte le normative perché pur se un po' scomodo, correre nei pressi della propria abitazione, fuori città, spesso significa avere a disposizione molte stradine e boschi nei quali , potersi muovere liberamente, senza ricevere ne recare danni. Dalla rivoluzione industriale in poi, le famiglie si sono spostate nelle città, in Italia lo spostamento di massa c'è stato dagli anni 50 fino agli anni 80/90. Già da tempo, era in atto una controtendenza, ovvero un nuovo spostamento dalla città verso la provincia ma sempre con alcuni dubbi e limitazioni riguardo le difficoltà e i tempi di spostamento per raggiungere il posto di lavoro. Superato anche questo! La pandemia ha accelerato molto il fenomeno dello smart working, portando subito diversi milioni di lavoratori a produrre da casa. Potranno diventare fino a 7.000.000 gli operatori casalinghi e questo determinerà sicuramente la possibilità ulteriore di vivere fuori città. Un auto e una bici elettrica, da tenere sempre in comoda carica a casa e pronti per muoversi nei paesi e perché no in molti casi , raggiungere con facilità i grandi centri quando necessario. Anche la divisione digitale è ormai destinata a scomparire o ad essere sempre più limitata. Il minore costo della vita non è un dato da sottovalutare. Sarà la voglia di uscire anche solo per fare una passeggiata? Molti cittadini stanno scalpitando per fare il loro sopralluogo con gli operatori immobiliari delle Provincie. 

domenica 3 maggio 2020

Smart working un opportunità per la Sabina ma a una condizione

Si arriverà a 7.000.0000 di persone che lavoreranno da casa in tutta Italia , la pandemia ha accelerato tantissimo questo fenomeno. Per territori come i nostri, questa nuova modalità di lavoro, può essere un opportunità unica da non perdere. Vivere in campagna, nei borghi , in luoghi dove la densità abitativa e molto inferiore alle città è motivo di maggiore sicurezza e poi, senza dubbio, motivo di maggiore libertà. Le cose note come qualità dell'aria e diverse altre possibilità le conosciamo già bene. Cosa diviene però prioritario? Le nostre aree soffrono tantissimo, da sempre, del digital divide, e questo potrà essere un grandissimo impedimento rispetto la scelta di zone come le nostre data la situazione attuale. Vero è, che ci sono molti sistemi di connessione ma, sicuramente, il meno impattante rimarrà sempre la connessione via fibra ottica. Senza entrare nel merito, le  connessioni 5G, come già il 4G, producono onde elettromagnetiche e in zone come la Sabina, sarebbe auspicabile, anche a tutela del brand "salute e benessere" che,  si possa navigare con sistemi più tradizionali possibili. Da anni, si parla a tutti i livelli, di diminuzione della divisione digitale ma , ad oggi, rispetto il risultato finale, poco è cambiato. Fatto salvo lo smart working, anche la scuola sembra intenda usufruire, sempre più, della formazione a distanza. Altro valido motivo per investire seriamente su questo tema. Molte delle infrastrutture sono pronte, con  più  interesse e determinazione dei nostri amministratori, sollecitati dalle persone, potremmo finalmente essere all'altezza di cogliere queste opportunità.

sabato 2 maggio 2020

La pandemia e il "problem solving" qualcosa non torna.

"Einstein una volta ha detto che se avesse avuto un'ora per salvare il mondo, avrebbe impiegato 55 minuti per definire il problema e 5 minuti per trovare la soluzione"

La cosa peggiore che possiamo fare è fare gli esperti quando esperti non lo siamo. Mi riferisco al virus, nello specifico al virus che ha causato la pandemia che ha ucciso due volte,  30.000 persone e qualche milione d'imprese. Trarre una conclusione simile, può essere sbagliato e vi dico perché. Innanzi tutto, sembra ,che, anche ad oggi, nessuno abbia contezza di quanti e quali,  sono stati i decessi per Covid 19 e poi, relativamente alle conseguenze economiche, di chi è la causa, della pandemia o di chi non ha saputo gestirla? Tanti imprenditori e operatori, dovrebbero avere soft skill come il "problem solving" e il "decision making" ma da quello che emerge, forse, ne i migliaia di politici che ci gestiscono ne le persone che essi hanno nominato, come consulenti, hanno competenze simili. Allora, se da una parte,  piccoli professionisti e imprenditori, non possono fare i virologi, dall'altra, possono chiaramente vedere, che, sulle procedure di ragionamento per la risoluzione del problema pandemico, e così delle conseguenti decisioni prese, qualche falla c'è stata e continua ad esserci. Ci sono diverse teorie nel problem solving , ma la prima fase è "individuare il reale problema". Nell'articolo, per renderlo dispersivo e accademico, mi soffermo semplicemente su una delle tecniche di risoluzione del problema che è quella di Edward De Bono, la tecnica dei sei cappelli. Il mettersi diversi cappelli, di colori differenti, fa si che cambia cambia il personaggio e il modo di analisi dello stesso problema, in pratica lo guardi da sei punti differenti. I cappelli sono i seguenti: cappello bianco, capello rosso, capello nero, cappello giallo, capello verde, capello blu. Il cappello bianco rappresenta colui che fa l'analisi oggettiva, per cui neutrale da ogni emozione, solo dati di fatto precisi, numeri. Il capello rosso, rappresenta l'analisi libera, tutta lasciata alle emozioni, il capello nero, è l'analisi più critica che esalta ogni probabile scenario negativo, il capello giallo, invece, esalta ogni possibile scenario positivo, guarda ad ogni scenario ottimistico, il cappello verde, è quello della creatività, quello che si spinge a trovare soluzioni e a vedere il problema nella maniera più creativa possibile, con soluzioni anche molto distanti e non pensate, soluzioni innovative, e poi in ultimo il capello blu, quello che raccoglie un po la sintesi di tutti i prodotti dei ragionamenti fatti con i vari cappelli.Fatta questa doverosa premessa e tornando sul tema Covid e conseguente, secondo voi, gli esperti hanno utilizzato tecniche di probelm solving? Fermiamoci ad esempio sul capello bianco. Come hanno potuto fare analisi reali dei dati se i dati stessi, sono tutti fallati? Non si ha nessuna certezza di quanti Italiani abbiamo realmente contratto il Covid 19, tra quelli contagiati, non si ha un reale statistica dei decessi da esso causati. I comparativi dei nostri dati con le altre nazioni, sono tutti sballati in quanto partono da numeri di tamponi completamente diversi. Detto ciò, anche quando si indossano gli altri cappelli, sia l'analisi emotiva, sia quella negativa, sia quella positiva e creativa, danno proiezioni sempre più lontane dal vero e comunque, è molto probabile, che indossando il cappello blu, le sintesi siano molto lontane, dal trovare soluzioni, che non possano poi creare altri molteplici problemi. Ma come è possibile tutto ciò? Se era complesso pensare all'inizio di fare tamponi a tutti e così i test per verificare l'immunizzazione al COVID, non può esserlo certo ora. Una cosa è certa, non darei mai in mano a persone simili la mia azienda. Purtroppo loro si sono presi però in mano la nostra vita.