Antico casaletto con terreno in Sabina |
ANDREA LUCIO GIULIVI, agente immobiliare, imprenditore nel settore dell' intermediazione, formatore, persona interessata alla politica e al sociale. Tanta esperienza personale di vita e nel settore con passione ed energia sempre verso la concretezza e i risultati. Determinazione, responsabilità, lavoro ed empatia i primi valori.
martedì 5 maggio 2020
Corsa alla campagna e ai borghi il mercato immobiliare ne beneficerà
domenica 3 maggio 2020
Smart working un opportunità per la Sabina ma a una condizione
Si arriverà a 7.000.0000 di persone che lavoreranno da casa in tutta Italia , la pandemia ha accelerato tantissimo questo fenomeno. Per territori come i nostri, questa nuova modalità di lavoro, può essere un opportunità unica da non perdere. Vivere in campagna, nei borghi , in luoghi dove la densità abitativa e molto inferiore alle città è motivo di maggiore sicurezza e poi, senza dubbio, motivo di maggiore libertà. Le cose note come qualità dell'aria e diverse altre possibilità le conosciamo già bene. Cosa diviene però prioritario? Le nostre aree soffrono tantissimo, da sempre, del digital divide, e questo potrà essere un grandissimo impedimento rispetto la scelta di zone come le nostre data la situazione attuale. Vero è, che ci sono molti sistemi di connessione ma, sicuramente, il meno impattante rimarrà sempre la connessione via fibra ottica. Senza entrare nel merito, le connessioni 5G, come già il 4G, producono onde elettromagnetiche e in zone come la Sabina, sarebbe auspicabile, anche a tutela del brand "salute e benessere" che, si possa navigare con sistemi più tradizionali possibili. Da anni, si parla a tutti i livelli, di diminuzione della divisione digitale ma , ad oggi, rispetto il risultato finale, poco è cambiato. Fatto salvo lo smart working, anche la scuola sembra intenda usufruire, sempre più, della formazione a distanza. Altro valido motivo per investire seriamente su questo tema. Molte delle infrastrutture sono pronte, con più interesse e determinazione dei nostri amministratori, sollecitati dalle persone, potremmo finalmente essere all'altezza di cogliere queste opportunità.
sabato 2 maggio 2020
La pandemia e il "problem solving" qualcosa non torna.
"Einstein una volta ha detto che se avesse avuto un'ora per salvare il mondo, avrebbe impiegato 55 minuti per definire il problema e 5 minuti per trovare la soluzione"
La cosa peggiore che possiamo fare è fare gli esperti quando esperti non lo siamo. Mi riferisco al virus, nello specifico al virus che ha causato la pandemia che ha ucciso due volte, 30.000 persone e qualche milione d'imprese. Trarre una conclusione simile, può essere sbagliato e vi dico perché. Innanzi tutto, sembra ,che, anche ad oggi, nessuno abbia contezza di quanti e quali, sono stati i decessi per Covid 19 e poi, relativamente alle conseguenze economiche, di chi è la causa, della pandemia o di chi non ha saputo gestirla? Tanti imprenditori e operatori, dovrebbero avere soft skill come il "problem solving" e il "decision making" ma da quello che emerge, forse, ne i migliaia di politici che ci gestiscono ne le persone che essi hanno nominato, come consulenti, hanno competenze simili. Allora, se da una parte, piccoli professionisti e imprenditori, non possono fare i virologi, dall'altra, possono chiaramente vedere, che, sulle procedure di ragionamento per la risoluzione del problema pandemico, e così delle conseguenti decisioni prese, qualche falla c'è stata e continua ad esserci. Ci sono diverse teorie nel problem solving , ma la prima fase è "individuare il reale problema". Nell'articolo, per renderlo dispersivo e accademico, mi soffermo semplicemente su una delle tecniche di risoluzione del problema che è quella di Edward De Bono, la tecnica dei sei cappelli. Il mettersi diversi cappelli, di colori differenti, fa si che cambia cambia il personaggio e il modo di analisi dello stesso problema, in pratica lo guardi da sei punti differenti. I cappelli sono i seguenti: cappello bianco, capello rosso, capello nero, cappello giallo, capello verde, capello blu. Il cappello bianco rappresenta colui che fa l'analisi oggettiva, per cui neutrale da ogni emozione, solo dati di fatto precisi, numeri. Il capello rosso, rappresenta l'analisi libera, tutta lasciata alle emozioni, il capello nero, è l'analisi più critica che esalta ogni probabile scenario negativo, il capello giallo, invece, esalta ogni possibile scenario positivo, guarda ad ogni scenario ottimistico, il cappello verde, è quello della creatività, quello che si spinge a trovare soluzioni e a vedere il problema nella maniera più creativa possibile, con soluzioni anche molto distanti e non pensate, soluzioni innovative, e poi in ultimo il capello blu, quello che raccoglie un po la sintesi di tutti i prodotti dei ragionamenti fatti con i vari cappelli.Fatta questa doverosa premessa e tornando sul tema Covid e conseguente, secondo voi, gli esperti hanno utilizzato tecniche di probelm solving? Fermiamoci ad esempio sul capello bianco. Come hanno potuto fare analisi reali dei dati se i dati stessi, sono tutti fallati? Non si ha nessuna certezza di quanti Italiani abbiamo realmente contratto il Covid 19, tra quelli contagiati, non si ha un reale statistica dei decessi da esso causati. I comparativi dei nostri dati con le altre nazioni, sono tutti sballati in quanto partono da numeri di tamponi completamente diversi. Detto ciò, anche quando si indossano gli altri cappelli, sia l'analisi emotiva, sia quella negativa, sia quella positiva e creativa, danno proiezioni sempre più lontane dal vero e comunque, è molto probabile, che indossando il cappello blu, le sintesi siano molto lontane, dal trovare soluzioni, che non possano poi creare altri molteplici problemi. Ma come è possibile tutto ciò? Se era complesso pensare all'inizio di fare tamponi a tutti e così i test per verificare l'immunizzazione al COVID, non può esserlo certo ora. Una cosa è certa, non darei mai in mano a persone simili la mia azienda. Purtroppo loro si sono presi però in mano la nostra vita.
mercoledì 29 aprile 2020
Zingaretti, le mascherine un disastro, la fideiussione a garanzia peggio.
Da imprenditore mi chiedo come si possa fare un bonifico di 11.000.000 di euro senza aver verificato nulla e senza avere nessuna garanzia concreta in cambio. Le cose sono 2 e non tre. O sei un incapace o sei colluso e concorde alla truffa. Veniamo però ad altro aspetto che molti giornali hanno toccato, ma senza dare troppo peso. Da chi ha accettato la Regione la fideiussione a garanzia dei soldi versati? Costata 168.000 euro,
l'uomo scelto dal governatore del Lazio è Andrea Battaglia Monterisi, nato a Bari il 18 giugno 1964 e titolare della Seguros Dhi-Atlas, La compagnia è dominicana, ha sede a Londra, e ha firmato la fidejussione alla Eco.Tech srl il 20 aprile scorso. Battaglia Monterisi , tra le varie attività, è il protagonista di un processo di camorra oramai in via di definizione. Un processo pesante in cui il fideiussore della Regione Lazio compare in testa a un elenco di 17 imputati, tutti accusati di attività delittuose in ambito di camorra nella provincia di Benevento, e vicini al clan del boss di San Martino Valle Caudina, Domenico Pagnozzi detto Mimì 'o Professore. Peraltro legato al padrino della mala romana Michele Senese. E infatti l'accusa più pesante rivolta a Battaglia Monterisi è di aver reimpiegato nella Puntofin Spa i proventi economici dell'attività delittuosa del clan Pagnozzi con l'aggravante di avere commesso il fatto nell'esercizio dell'attività di garanzia espletata mediante il rilascio di polizze al fine di agevolare il clan camorristico Pagnozzi. Vale a dire che costui risultava già da anni navigato nell'ambito di attività fideiussorie, ma tutt'altro che irreprensibili. Nel processo in cui è imputato Battaglia Monterisi, i reati contestati vanno dall'associazione mafiosa all'estorsione, riciclaggio, falso, intestazione fittizia di beni, fino alla turbativa di gara per i lavori di ristrutturazione di una scuola elementare di un piccolo comune della provincia di Benevento. Eppure la Regione Lazio non se n'è affatto accorta tant'è che nell'indagine del Pm Lelo è indicata come parte offesa...... che dire ? Anche su questo speriamo indagherà la magistratura ma qui il problema più grande è , uno che le mascherine, pagate circa 7.000.000 in più di altre offerte, non sono mai arrivate e 2 che probabilmente non avremo i soldi indietro. L'errore fatale che però ha commesso la regione consiste nel fatto che le fideiussioni non erano presenti durante il rinnovo dei contratti, così come nella commissione bilancio e protezione civile,,,,,, sono state protocollate solo in seguito. Gravissima e forse elemento chiave sul quale qualcuno potrebbe pagare i danni direttamente.
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martedì 28 aprile 2020
La realtà della partita iva, cosa sente oggi il piccolo imprenditore.
E' inutile fare tanti giri di parole, il pensiero e il sentimento, meglio dire, il dato di fatto è comune. Chiunque oggi si sia trovato, da partita iva a vivere questa incredibile, ma reale storia del Covid-19, ha potuto definitivamente testare quello che già pensava da molti anni a questa parte. Il nostro Stato Italiano non esiste più. Non esiste più sopratutto come vero e proprio sistema economico e non esiste più come Stato di diritto. Nessuno più di una partita iva ha potuto vivere cosa significa essere privati dei propri diritti e di conseguenza della propria dignità personale. La violenza vera, applicata dallo Stato, non è arrivata tanto nelle modalità di chiusura ma sopratutto nelle modalità di risposte in termini di soluzioni alle imperative e capestri disposizioni, calate dall'oggi al domani, con mezzi e modalità , anticostituzionali. Tu domani chiudi. Non si sa quando riaprirai, in silenzio e da casa, risolviti i problemi di capire dove e cosa faremo, spulciati, nella confusione le istruzioni e vai. Il tuo mancato reddito, non ci interessa, il tuo mancato fatturato, non ci interessa, il tuo stato mentale , non ci interessa, i tuoi dipendenti? Vedi te. La partita iva o meglio, la persona dietro la sua attività, educatamente è rimasta ferma, incredula, basita, ma non ha mai potuto credere veramente che l'incubo e la sensazione da sempre avuta, stesse divenendo realtà. In realtà, questa volta non è stato un incubo ma la cruda realtà. 600 euro, come tirare il mangime ai polli, ma solo facendo il gesto con la mano senza mollarli, così da guardare le teste dei polli seguire la mano in attesa dei chicchi....... e poi? Proposta di fare altri debiti, sempre con le stesse modalità, senza certezze e senza piani veri efficaci per aiutare con velocità l'erogazioni di quanto promesso. Debiti, si, altri debiti per ripartire. Per cui, debiti su debiti. Nessun rassicurazione sugli stop fiscali, nessuna parola di conforto seria, solo decidiamo che, dovete, non potete. Poi, annunci di misure incerte e impossibili, per cui ancora incertezza e paura , senza nessuna valutazione delle persone che sono dietro tutto ciò e che stanno subendo queste angherie. Violenza, inaudita, violenza sopratutto per la disparità di trattamenti per la massificazione della gestione del problema, per la non curanza degli esseri umani in quanti tali che stanno subendo e vivendo il doppio problema, Covid 19 e distruzione della loro vita. L'Europa non c'era e non c'è, se non nel segno dell'arroganza e dell'arrivismo e nella devastazione del nostro paese finalizzata alla conquista dello stesso, Lo stato Italiano ormai venduto e sgretolato, ma, la cosa più triste, è stato ed è vivere e subire questo sterminio da parte di tutti costoro che neanche sono stati scelti dalle espressione del popolo stesso. Purtroppo, una enorme responsabilità , particolare, data la casistica, va al movimento 5 stelle, traditore per eccellenza degli elettori ingannati.
www.andrealuciogiulivi.it
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